A Ogimachi, nella regione montagnosa di Shirakawago, parte della prefettura settentrionale di Gifu, sono presenti diverse decine di case coloniche in stile gassho-zukuri risalenti a circa 250 anni fa. Molte di esse sono diventate ristoranti, piccoli musei o minshuku, ovvero suggestive soluzioni abitative per tutti coloro che desidera- no trascorrere un breve soggiorno in case che uniscono al fascino estetico il valore storico. Dal 1995 sono state inserite nell’elenco dei siti patrimonio UNESCO. Il valore storico di questo insediamento non riguarda solo l’aspetto costruttivo ma anche lo stile di vita adottato dai suoi abitanti, la cui principale attività è la coltivazione degli alberi di gelso e l’allevamento dei bachi da seta. Lo stile architettonico che caratterizza queste costruzioni è chiamato gassho-zukuri, nome che deriva da un tetto molto spiovente, richiamo alle mani giunte in preghiera. Il tetto di paglia incatramato, di grande spessore e con forma appuntita, rappresenta un’efficace protezione contro le copiose nevicate e i forti venti che interessano questa regione, e viene restaurato ogni 30-40 anni. Il suo rifacimento comporta oggi il lavoro e l’impegno di circa duecento persone per due giorni. La quantità di paglia usata è all’incirca di 20.000 fasci. Nei tempi antichi era più semplice reperire la paglia necessaria in quanto veniva prodotta dall’agricoltura locale, ora invece deve essere acquistata a costi elevati. L’intera struttura, grazie a un sapiente utilizzo degli incastri al posto dei chiodi, è dotata di grande elasticità e durevolezza. L’architetto tedesco Bruno Taut, che visse in Giappone tra il 1933 e il 1936 per studiare approfonditamente l’architettura giapponese, su cui scrisse diversi libri, sottolineò in particolare nel saggio “La riscoperta della bellezza giapponese” come le abitazioni in stile gassho presentassero delle soluzioni costruttive in grado di coniugare una raffinata concezione estetica con una struttura estremamente razionale e come questo perfetto binomio si applicasse a case abitate da persone comuni. Alla fine del diciannovesimo secolo esistevano nelle aree di Shirakawago e Gokoyama oltre 1.800 case in stile gaso. Oggi ne sono rimaste solo circa 160.